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Maurizio Geri

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Photo by Carlo Chiavacci

Maurizio Geri – Chitarrista, cantante, compositore. Le sue prime esperienze,  legate al recupero del repertorio tradizionale della montagna pistoiese lo porteranno a conoscere, nei primi anni ’80,  la cantante ricercatrice Caterina Bueno con la quale suona per una quindicina d’anni.

Fra i suoi collaboratori c’è in quel periodo il chitarrista Alberto Balia (Ritmia, Argia). E’ grazie a lui che Maurizio riprende lo studio sistematico della chitarra e si interessa alla musica di Django ed alla  tradizione zingara alsaziana;

Fondamentale è l’incontro con il concittadino organettista Riccardo Tesi che nel ’94  da vita al quartetto BANDITALIANA, con questa formazione incide cinque dischi e quattro relativi a produzioni originali sulla tradizione toscana e emiliana,  la chiusura ideale di un cerchio dove il rigore antropologico si congiunge con la composizione e l’arrangiamento.

Nasce nel  ’95 il  “Maurizio Geri Swingtet “, gruppo pioniere del jazz-manouche italiano che propone  da subito un repertorio originale, con poche concessioni agli standard  e con un occhio di riguardo a musicisti come Gorni Kramer o Alessandro Morelli.

La ricerca stilistica si affina di pari passo con il repertorio, in un processo creativo che ingloba vecchio e nuovo e restituisce un universo musicale formalmente coerente e del tutto personale.

L’originalità della proposta lo distingue dalla miriade di emulatori di Reinhardt, non persegue mai un obiettivo esclusivamente tecnico, è probabilmente il valore progettuale e artistico che lo porterà ad accogliere i numerosi riconoscimenti internazionali fra cui la partecipazione nel 2000 al festival  “ Django Reinhardt “ di Samois sur Seine.

 

La rilettura, l’interpretazione e la ri-creazione, sono i tasselli di questo mosaico in divenire, elementi che hanno da sempre segnato il suo percorso e che ultimamente si completano attraverso la scrittura di canzoni entrate da qualche anno nel repertorio sia di Banditaliana che dello Swingtet, oltre a formare una solida ossatura per i suoi concerti in solo. La proficua collaborazione con David Riondino apre nuovi passaggi che chiudono il cerchio ideale fra ottava rima toscana e canzoni di cronaca (TG suite web).

Sono usciti  a suo nome cinque cd dal titolo Manouche e dintorni  (Felmay 1998), A cielo aperto  (Visage 2001), Ancora un ballo (Radar 2007) , Tito tariero (Matson 2013) e Swing a sud (Visage 2015).

Ha collaborato con numerosi musicisti della scena word, jazz e pop italiana e ha partecipato ai più importanti festival in Europa, Canada, Argentina, Australia e Giappone, trasmissioni radio nazionali e internazionali, spettacoli teatrali e colonne sonore per film.

Il suo stile chitarristico fonde le tematiche legate alla musica etnica mediterranea con il fraseggio e l’improvvisazione della musica  swing-manouche.

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Discografia
  • Canti di maremma e d’anarchia (Avvenimenti 1994)
  • Un ballo liscio (Silex 1997)
  • Manouche e dintorni (Felmay 1998, fy 8010)
  • A volte ritornano (1998, fy8018)
  • Banditaliana (il manifesto 1998, fy 8022)
  • Canzoni paradossali e Storie popolari toscane di dolente attualità (Supreme, 2001)
  • A cielo aperto (Visage 2001, ristampa TRJ 2011-0029)
  • Thapsos (il manifesto 2001, CD 063)
  • Acqua, foco e vento (il manifesto 2003, fy 8060)
  • l’Uovo di Colombo (Delta 2004, TRI 001)
  • Lune (Il manifesto 2004, CD 140)
  • Crinali (Felmay 2006, fy 8114 )
  • Ancora un ballo (Egea/Radar 2007, Radar 40005)
  • Swing Chopin (Jardis 2008, JRCD 20853)
  • Secondo a nessuno (Visage 2009)
  • Sopra i tetti di Firenze (Matson 2010)
  • Madreperla (Visage 2011, VM 3001)
  • Tito tariero (Matson 2013, 99570)
  • Maggio (Visage 2014, VM 3003)
  • Swing a sud (Visage 2015, VM 3006)
  • Djambolulù Swing Trio (Visage 2016, VM 3012)
  • Perle d’Appennino (Visage 2017, VM 3017)
  • A Violeta (autoprod. 2017)
  • Argento (Visage 2018,VM 3020)
  • A sud di Bella Ciao (Visage 2020)

Compilation
  • Malcesine jazz  (Malcesine più, 1996)
  • Django Festival 3 (Hot Club Records 2004)
  • Pistoia canta Guccini (CNA, 2005)
  • Jazz manouche vol. 2 (Wagram, 2006)
  • Django 100 Italia (Simpaty Record’s 2010, SR-2010-025)
  • Donne che cantano le donne (autoprod. 2018)
Didattica

la_chitarra_jazz_manoucheL’idea di scrivere questo libro nasce da una duplice intenzione: seguire un percorso di base per accompagnare l’allievo alla scoperta del jazz-manouche e offrire uno spaccato dell’ambiente chitarristico italiano riguardo a questo stile. La sua naturale conseguenza va oltre il classico metodo personale; da autodidatta sono portato a dare un valore aggiunto alla pratica del confronto, al condividere l’esperienza musicale, all’apprendimento più orale che scritto, alla tradizione come trampolino di partenza e alla composizione mai come unico traguardo assoluto. Punti cardine questi, che spingono alla sperimentazione e che arricchiscono il musicista lungo la via tortuosa e stimolante dello studio prima e della progettazione poi. Tutto questo ho tentato di racchiudere e organizzare a livello didattico in questa pubblicazione. Insieme ai colleghi Augusto Creni, Tolga During, Jacopo Martini e Dario Napoli, a cui sono legato da profonda stima e amicizia, abbiamo intrapreso questo viaggio faticoso e bello dentro la musica del geniale Django Reinhardt. Un genere così articolato, padre di quella che oggi con brutta parola chiamiamo “contaminazione”- la musica semmai produce incontro e integrazione addirittura prima e nonostante le sovra-strutture politiche o geografiche – aveva bisogno di essere osservato da prospettive diverse per far si che tutto il suo potenziale potesse emergere ed evocare appieno tutta la sua bellezza. E poi se viaggiare bisogna, meglio farlo in buona compagnia..


Plettri

Maurizio Geri, in collaborazione con Galli Strings, ha realizzato una gamma di Plettri. Scopri i dettagli.

picks


Tourneè

Alcune città dove ho suonato

Press

Scrivono di Maurizio Geri

“….Geri crea nel ’95 il suo Swingtet, che alla brillante, malinconica improvvisazione zigana aggiunge da subito, con creativa originalità e garbo rispettoso, aromi di cantautorato e spezie world”

Paolo Russo – La Repubblica


“…Die Arrangements und verschiedenen Instrumentierungen sind vom Feinsten. Das ist Musik zum Zuhören und Genießen, dargeboten von hervorragenden und einfallsreichen Musikern.”

Hotclubnews


“…Benché sempre fedele ai canoni dello swing manouche (swing, valzer…), Maurizio sviluppa e arricchisce meravigliosamente la tradizione con il suo approccio molto personale dal profumo mediterraneo. “

Francis Couvreux, Djangostation


Il toscanissimo Maurizio, dal temperamento gipsy, ama Django, ama il Jazz, ma sa che ha il dovere oltre al desiderio di piegarlo alle proprie esigenze espressive. E come toscano ha in testa l’odore del mare, i colori di una campagna esaltata dalla pittura del Rinascimento, da Piero Della Francesca al Ghirlandaio, l’olive e il vino rosso e il cacciucco e i ponci alla livornese; e i pomeriggi assolati del Fattori. I brani dello Swingtet ci appartengono come appartengono al jazz, al caro vecchio swing.

Afo Sartori


Guitariste fin et sensible (c’est notre Fapy Lafertin me disait justement un italien en juin dernier à Samois), Maurizio conjugue toujours poésie et musicalité dans son élégant phrasé. Si maurizio s’inscrit dans la tradition, il la prolonge avec classe en développant un langage personnel.

Francis Couvreux, Djangostation


The music is nostalgic in a charming way and sounds enjoyably old-fashioned…. Maybe Django Reinhardt would sound like this today.”

Folkworld (D), 2015


Maurizio Geri is a refined and sensitive guitarist – his elegant phrasing combines poetry and musicality, he is never too restrained or outré, his notes always make sense…. a lesson for all Django apprentices.”

Djangostation (F), 2012

Articolo su Repubblica – 6 Gennaio 2013

ARTICOLO GERI -Repubblica 6 Gennaio 2013

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